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The aim of the project is to increase the quality and competitiveness of the umbrian tourist offer by promoting new thematic itineraries that will combine high level hospitality with the cultural, spiritual and archaeological excellences of the Umbrian territory.

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Gubbio

Gubbio, una delle più antiche città dell’Umbria, situata ai piedi del monte Ingino, nella parte più a nord della regione, nel corso dei secoli si è fatta protagonista di innumerevoli vicende storiche di che hanno segnato cultura e territorio.
Preziosa testimonianza della sua fondazione sono le “Tavole Eugubine”, 7 tavole di bronzo scritte in alfabeto umbro con elementi di lingua etrusca, custodite all’interno del Palazzo dei Consoli. Dell’epoca successiva, quella romana, in cui Gubbio costituisce uno dei municipi più importanti dell’impero, il teatro romano, situato appena fuori le mura.
Intorno all’anno 1000 Gubbio si costituisce libero Comune, ed è proprio nel periodo medioevale che la città conosce il massimo splendore. Gubbio fiorisce sia a livello urbanistico che economico: la costituzione delle antiche Corporazioni delle arti e mestieri la rendono un importante polo artigiano di eccellenza, dove si distinguono l’arte della ceramica, l’intarsio, la liuteria ed il restauro; mentre dal punto di vista architettonico sorgono quelli che resteranno nel tempo i palazzi più importanti.
A partire dal trecentesco Palazzo dei Consoli, sede del Museo Civico e dell’importante Pinacoteca Comunale, oggi simbolo della città, che insieme al Palazzo Pretorio e alla piazza pensile, che unisce i due, forma un complesso urbanistico monumentale di immediato impatto. Non da meno la Cattedrale del XII sec. dove, sopra il portale, spicca la grande finestra circolare decorata e la chiesa di Santa Maria Nuova con l’inconfondibile impronta stilistica cistercense eugubina del XIII secolo.

Sotto il profilo gastronomico altro simbolo della città è il tartufo bianco. Qui l’unicità risiede sia nel gusto che nel profumo acuto ma anche nella grandezza e la forma regolare e arrotondata. Molte altre sono, però, le pietanze tipiche come il baccalà speziato, la crescia al panaro (una focaccia tipica da mangiare unitamente ai salumi genuini del luogo), il pane fritto che va mangiato con salumi e cipolla. E ancora la torta al formaggio o una delle tipiche minestre con battuto (lardo ridotto in poltiglia) alle patate, ai ceci o con fagioli, per concludere il pasto con la cosiddetta Barcarola ovvero, una bevanda a base d’orzo e mistrà (liquore tipico realizzato mediante la distillazione di alcol di vino e aromatizzato tramite l’infusione di anice servito con una fettina di limone) da consumare con i Ganascioni delle Suore di Santa Lucia.

Curiosità

Gubbio è conosciuta anche come la “Città dei Matti”, a causa dell’indole imprevedibile e spensierata dei suoi abitanti che nel 1880, per mezzo di un vero e proprio documento, istituirono la “Patente da matto”.
Nell’ottocentesco documento si fa riferimento alla patente come un’onorificenza rilasciata a chi dimostra amore per le usanze e le tradizioni della città, tutt’oggi per prendere la patente bisogna raggiungere la fontana del Bargello, detta “fontana dei matti” e fare tre giri di corsa attorno alla fontana. Alla fine del 3° giro si deve esser battezzati con uno spruzzo dell’acqua della fontana da un Eugubino, acquistando così la cittadinanza onoraria di Gubbio.

Strutture Gubbio